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Fact-checking: ricostruzione della storia del bene

L’immobile, un’abitazione indipendente, è stato confiscato dal Tribunale di Reggio Calabria con una procedura avviata nel 2008. Questo è poi stato trasferito, con un decreto del 2016, al patrimonio degli enti territoriali, nello specifico al Comune di Cesena.

Con una delibera della giunta comunale è stato infine affidato ai servizi sociali dell’Unione dei Comuni Valle Savio (di cui il Comune di Cesena fa parte) per fini istituzionali e sociali. La delibera di giunta, datata 24 maggio 2016, è consultabile qui.

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Con la stessa procedura sono stati confiscati anche altri tre immobili, sempre all’interno del Comune di Cesena. Come indicato da Openregio, si tratta, complessivamente, di quattro immobili confiscati alla criminalità organizzata nel 2008, tutti su procedimento del Tribunale di Reggio Calabria, e appartenuti ad Alfredo Ionetti. Come hanno confermato le indagini, per quest’ultimo è stato accertato il forte legame con Pasquale Condello, boss della ‘Ndrangheta.

Nel 2009 il primo passo, ovvero il sequestro dei beni, per poi giungere alla confisca definitiva nel 2016.

Secondo un articolo del Resto del Carlino, l’immobile di via Macrelli e gli altri tre di proprietà di Alfredo Ionetti sarebbero stati definitivamente confiscati alla luce della conferma, da parte del giudice, del loro acquisto con denaro riciclato. Secondo lo stesso articolo, i documenti forniti al Comune e alla Prefettura parlano di acquisti risalenti al 1958.

Secondo la ricostruzione proposta dal Sole24ore, nel decreto di confisca pare esserci scritto: «Il patrimonio confiscato è stato accumulato in conseguenza di una palese evasione fiscale».

Inoltre, all’interno dello stesso articolo, vengono aggiunte altre informazioni relative agli elementi che hanno condotto la Corte alla confisca definitiva dei beni di Alfredo Ionetti. Per prima cosa, questi hanno portato a delineare la sua appartenenza a un’organizzazione mafiosa e a identificarlo, dunque, come soggetto socialmente pericoloso. La partecipazione all’associazione Condello viene contestata almeno dagli anni ’80.

Openregio fa luce anche sulle destinazioni dei quattro beni confiscati. L’immobile di via Macrelli è l’unico dei quattro a essere stato destinato al Comune di Cesena. Quello di via Parri 301-355, in località Torre del Moro, è stato destinato all’Agenzia delle Entrate; i due immobili in via Lando Conti 30, invece, sono stati destinati al Corpo Forestale dello Stato.

A Cesena Alfredo Ionetti ha a lungo gestito un’azienda di trasporti, la Sor Nova, con sede proprio all’interno dell’immobile di via Parri 301-355, un fabbricato di 7074 mq. In seguito al sequestro delle sue attività, l’azienda è stata affidata a due amministratori giudiziali, Rosario Spinella e Francesco La Camera. Nonostante ciò, Ionetti ha continuato a gestire tali attività, a partire dai flussi finanziari fino alle riunioni operative. 

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