La casa oggi
Oggi l'immobile sequestrato ad Alfredo Ionetti e destinato al Comune di Cesena è dunque una casa di accoglienza per profughi e richiedenti asilo. Tale destinazione, riportata già su Openregio (progetto di competenza dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata), è stata confermata anche dalla risposta del Comune stesso alla richiesta Foia.
Un’ulteriore conferma è poi arrivata da Matteo Gaggi, dirigente del settore servizi sociali del Comune di Cesena, e da Cinzia Pieri, responsabile dei servizi per l’immigrazione e la marginalità sociale dell’Azienda pubblica dei servizi alla persona del distretto Cesena Valle Savio.
Secondo la loro testimonianza si tratta di una palazzina indipendente di 110 mq che, con riferimento ai dati inviati alla Prefettura dagli stessi servizi sociali il 18 marzo 2020, ospita quindici persone, tra profughi e richiedenti asilo (tutti i giorni, infatti, i servizi sociali sono tenuti a indicare alla Prefettura il numero di ospiti all’interno della casa di accoglienza). Tutti di sesso maschile, sono originari dell’Africa centrale: Ghana, Nigeria (la maggior parte), Gambia, Costa D’Avorio.
Il numero di persone ospitate può variare nel tempo a seconda delle necessità, fino a un massimo di 30 (raggiunto proprio i primi mesi dopo l’apertura della casa di accoglienza, tra il 2016 e il 2017).
Le quindici persone attualmente presenti hanno un lavoro regolare, seppur non continuativo, e si stanno avvicinando alla fine del loro periodo di accoglienza, motivo per cui vengono affiancate nel mantenimento di un impiego stabile una volta usciti, nella ricerca di un futuro alloggio, nel completamento delle procedure burocratiche e dei documenti.
Specialmente all’inizio del periodo di ospitalità, invece, i servizi sociali che vi operano prevedono attività in grado di agevolare l’inserimento di tutti all’interno della società, dunque momenti di alfabetizzazione linguistica e culturale. Tra questi non possono non essere citati corsi di lingua italiana, ma anche corsi di educazione stradale o, semplicemente, corsi per imparare ad andare in bicicletta. Inoltre si cerca di valorizzare il loro tempo attraverso l’attività di volontariato o lavori socialmente utili, come la pulizia dei parchi o delle strade. Come ha ricordato lo stesso Matteo Gaggi, dal 2018 il capitolato sull’accoglienza è andato modificandosi in seguito al nuovo decreto sicurezza. La nuova direttiva di riferimento è contenuta qui.
Fonti consultate:
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Ultimo aggiornamento: 18 marzo 2020